Nel nostro
Comune, ultimamente, abbiamo avuto molti argomenti di discussione legati a
problemi locali anche molto gravi e complessi. Se ne è già parlato tanto ed
hanno condizionato e segnato abbondantemente la campagna per le primarie del PD
di Vaglia e l’attuale campagna per le amministrative. Arrivati a questo punto,
però, è giusto ricordare che il 25 Maggio è anche giornata di elezioni europee.
Questo è un
argomento che mi sta molto a cuore, dato che come ho già avuto modo dire in
qualche occasione, io mi sento convintamente un cittadino europeo, dato che mio
padre è Greco e mia madre è Italiana. Inoltre, sto portando avanti un dottorato
all’Istituto Universitario Europeo, un centro di ricerca e studi del quale
fanno parte ricercatori e professori da ogni paese europeo. Insomma, per una
ragione o per un altra, l’Europa è sempre stata presente nella mia vita.
Per me
l’appartenenza dell’Italia - e della Grecia! - all’Unione Europea non è in
alcun modo in discussione, così come l’adesione alla moneta unica. Anzi, io mi
auspico che si vada in una direzione che porti all’abbattimento delle barriere
interne, alla creazione di una forza di difesa unica (che significherebbe una
diminuzione delle spese militari drastica) ed al perseguimento di una politica
estera unitaria ed autorevole (al contrario di quello che vediamo al momento).
“Sì, ma che
cos’è l’Europa?”, dirà qualcuno. Si potrà dire quello che si vuole dell’Unione
Europea, ma è innegabile che essa sta diventando sempre più centrale nella vita
dei cittadini di tutti gli Stati membri. D’altra parte non potrebbe essere
altrimenti, visto che accordi, direttive, leggi e trattati europei vanno a
sommarsi ed a sovrapporsi alle leggi dei singoli paesi che fanno parte
dell’Unione. Alcune cose ci sono più evidenti, altre meno; alcune non ci
piacciono, ed altre ci possono essere estremamente utili. Per esempio, da un
lato ci sono i fondi europei, che da noi la Regione Toscana gestisce erogandoli
su diversi progetti rivolti a giovani, imprese, famiglie, eccetera.
All’opposto, c’è la tanto vituperata austerità degli ultimi anni.
Riguardo a questo vorrei condividere un
pensiero: può essere giusto fare dei sacrifici, quando questi sono necessari e
condivisi, ma non si può pretendere di costringere ad accettare dei sacrifici
che sono frutto di mere scelte politiche. Specie quando le decisioni vengono
prese da istituzioni non elette democraticamente. Eppure, a partire da queste
elezioni europee, c’è un’importante novità, ovvero per la prima volta verranno
applicate delle disposizioni del Trattato di Lisbona sulla scelta del
Presidente della Commissione Europea.
Per farla
breve, le elezioni europee avranno un peso mai avuto finora nel determinare chi
guiderà la Commissione Europea, ovvero l’organo che detiene il potere esecutivo
e promuove l’azione legislativa dell’Unione. Questo significa che il nostro
voto alle europee conta molto più che in passato e può fare molta più
differenza su quali scelte verranno fatte in futuro; l’Europa sta diventando
più democratica.
Rimane solo
una questione aperta, cioè che cosa fare noi cittadini dello strumento delle
elezioni europee. Il Partito Democratico, per la prima volta nella sua storia e
grazie alla decisione ferma del segretario Renzi (del quale non condivido molte
scelte, ma senz’altro questa sì), farà parte nell’europarlamento del gruppo parlamentare
del PSE. Una direzione che fa ben sperare in maggiori aperture a sinistra,
soprattuto sui temi della tutela del lavoro, delle politiche sociali,
dell’integrazione e dei diritti. L’Europa, come ogni istituzione è uno
strumento nelle mani dei cittadini, dobbiamo solo scegliere di utilizzarlo e
farlo nel modo più giusto ed inclusivo.
Lasciare le
scelte sull’Europa in mano ai populisti, ai nazionalisti ed ai conservatori può
solo peggiorare la vita di tutti quanti, per questo vi prego di rispondere
all’appello che il PD lancia in questi giorni a non trascurare le elezioni
europee: da esse può dipendere gran parte del fututo nostro e delle prossime
generazioni, perciò votate!
Alessandro Kellis
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