Ancora
una volta siamo stati stupiti dalla nostra gente, quella che vuole una sinistra
moderna e di governo, quella che è molto più avanti di una classe dirigente, ferma,
conservatrice, incapace di rinnovarsi e
di agire concretamente per il futuro.
Le
primarie di Domenica 8 dicembre 2013, hanno dimostrato inequivocabilmente che
c’è ancora e forse più che mai voglia di partecipare, di contribuire a migliorare la nostra società.
Ma
questa volta, a differenza delle precedenti, la massiccia partecipazione e
l’esito del voto hanno un significato particolare, costituiscono una vera e
propria svolta.
Le
percentuali dell’affermazione di Matteo Renzi e il distacco dagli altri
candidati, oltre al numero assoluto dei votanti, dicono una cosa precisa: niente
sarà più come prima!
Il
discorso che il nostro nuovo segretario ha fatto domenica sera all’Obi Hall, dopo
il risultato elettorale, è un inno alla politica nel senso alto del termine.
Un
passaggio, tuttavia, mi ha colpito in particolare: ora dobbiamo impegnarci a studiare
di più, a lavorare di più e meglio perché non ci sono e non ci possono essere più
alibi e giustificazioni: la nostra gente ha scelto in modo netto e univoco di affidare
ad una nuova classe dirigente la responsabilità del cambiamento.
Il
mandato che Matteo Renzi ha ricevuto in questo congresso del Partito
Democratico è ampio e molto forte. Il compito che ci attende non è semplice ma con
l’aiuto di una classe dirigente completamente rinnovata niente ci deve
spaventare.
In
un giorno è stata messa completamente da parte una modalità di fare politica
che solo nel nostro Paese era rimasta inalterata da troppi anni.
Come
tutte le sfide, questa che ci aspetta, è insidiosa ma allo stesso tempo intrigante,
avvincente, coinvolgente e quindi bella!
Non
resta altro da dirci che… “al lavoro!”
Auguri
a Matteo Renzi, il segretario che non ho votato (ho votato per Pippo Civati,
l’altra faccia della Leopolda!) ma che riconosco come la scelta del mio Partito
e quindi anche mia.
Il
Segretario Andrea Frosini
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