tra la gente

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martedì 18 febbraio 2014

L'editoriale del Martedì : La parola agli schieramenti interni



DUE O TRE COSE DA FARE E DA NON FARE
E' iniziata la campagna delle primarie, i tre candidati si confrontano con i cittadini sul futuro di Vaglia e l'attenzione degli elettori è alta. Il Partito Democratico, TUTTO il PD, ha promosso il dibattito attraverso la nuova e positiva esperienza di “Vaglia Lab”, un'apertura al dibattito ed ai contenuti proposti anche da esterni al partito, nel corso della quale sono state individuate e discusse alcune linee programmatiche, condivise dai candidati. Tutto bene quindi? A parer mio non abbastanza. Perché è mancata un'approfondita analisi su dieci anni di amministrazione,(non per nostalgia ma per imparare dalla nostra esperienza), sulle cose buone fatte e su quelle sbagliate, sul metodo seguito e su quello che vorremmo fosse messo in atto nel futuro e perché parte di quella condivisione di programmi sembra già dimenticata da qualcuno. Provo a sintetizzare il mio pensiero.
Non posso dimenticare che alcune scelte fondamentali per la vita del Comune sono state prese senza consentire un vero dibattito e senza coinvolgere la popolazione. Un esempio per tutti, l'unione  Fiesole-Vaglia. Ho condiviso l'obbiettivo, certamente non il percorso e la mancanza di verifiche dei risultati. Trovo anzi che quello è l'esempio di come NON deve essere amministrato un comune.  Il direttivo del PD è stato chiamato a ratificare una scelta già fatta dalla giunta a pochi giorni dall'approvazione in consiglio comunale, la popolazione è stata informata un paio di giorni prima. Possibilità di intervento? Pari a zero. Il dado era stato tratto. Ho chiesto ripetutamente che l'amministrazione avviasse una verifica del rapporto costi-benefici, anche per migliorarlo, prima dell'avvio della campagna elettorale. Sto ancora aspettando. Continuo a pensare che la scelta sia stata giusta, anche nella prospettiva della città metropolitana, dove altrimenti un comune di 5000 abitanti non avrebbe voce, ma anche che il rapporto amministratori-amministrati non deve essere autoreferenziale.
Pensare oggi di amministrare senza il fattivo coinvolgimento dei cittadini non solo è sbagliato, ma totalmente fallimentare. Un esempio, piccolo ma significativo, di cose fatte (bene) con il coinvolgimento della popolazione: l'adesione a "Puliamo il mondo". Lì la giunta ha saputo coinvolgere ed è stato un successo. Nella prospettiva di risorse sempre più scarse, o si riuscirà a coinvolgere cittadini ed associazioni, anche nel processo decisionale, e quindi a “fare sistema”, oppure dovremo rassegnarci ad un quinquennio di soli tagli alla spesa o di aumento delle imposte. Non ricordo dissociazioni, in questo come in altri casi, da quel modo (sbagliato) di procedere. Vero Marinella? Apprezzo comunque il tuo tardivo, e spero non solo elettoralistico, accenno di cambiamento di rotta.
Altra cosuccia non da poco. Il PD di Vaglia ha votato ALL'UNANIMITA' contro qualunque ipotesi di realizzazione di discariche di rifiuti nel territorio comunale. Alimentare strumentalmente la sacrosanta preoccupazione dei cittadini su un'eventualità di questo tipo a scopi elettorali è, a mio parere, la negazione del corretto rapporto candidati-elettori. Infatti, sorvolare su questo fatto di importanza fondamentale, come sul fatto che l'eventuale procedura richiederebbe la variazione della destinazione d'uso dell'area e la Valutazione di Impatto Ambientale e, quindi, la piena disponibilità dell'amministrazione entrante, mi sembra un po' troppo “disinvolto”. Così come lasciare intendere, con proiezioni solo parziali del testo, che il Piano interprovinciale dei rifiuti abbia già deciso la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali a Paterno. Mentre, semplicemente, non è di sua competenza. Vero Leonardo? Anche se va detto che certe improvvide lettere scritte nel passato possono aver alimentato i sospetti. Ma la sostanza NON cambia: TUTTO il PD di Vaglia è contrario alla realizzazione di una discarica.
Concludo con una considerazione scontata, ovviamente del tutto personale come i miei giudizi: non appoggio in questo confronto delle primarie chi cavalca qualunque cavallo pur di rincorrere il consenso, senza curarsi troppo dell'obbiettività e degli effetti delle proprie posizioni, né chi non si è mai espressa, rimanendo schiacciata dal conformismo e dall'uniformità di pensiero nei confronti di quelle scelte dell'amministrazione che considero sbagliate, ma chi ha avuto la capacità di elaborare posizioni e proposte autonome e di argomentarle e difenderle, anche quando nuotava controcorrente, conservando la correttezza di chi aderisce coerentemente ad un partito. Come Stefania.
Buone Primarie a tutti.
Franco Bucciarelli

7 commenti:

  1. Mi sembra di capire che Franco Bucciarelli parteggia per Stefania Lombardo e non simpatizza per Leonardo Borchi.
    Faccia lui, ma Leonardo Borchi va ringraziato per aver portato alla luce tutta la storia della discarica.
    Se non era per Leonardo Borchi adesso il PD non potreppe dire "TUTTO il PD di Vaglia è contrario alla realizzazione di una discarica" perché nessuno lo avrebbe saputo.
    GRAZIE LEONARDO! E spero che tu vinca le primarie perché c'è davvero bisogno di fatti concreti (come far scoppiare il bubbone della cava di Paterno) non di parole.
    Di parole ne abbiamo già sentite tante per 10 anni!
    Ivano

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  2. Caro Ivano la trasformazione da cava a discarica non è cosa che si fa dalla sera alla mattina, è un processo amministrativo lungo e complesso che avviene sotto la luce del sole. Per quello che ho capito io richiede una VARIANTE URBANISTICA e poi tutte le autorizzazini del caso VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, durante le quali l'Amministrazione comunale ed i cittadini hanno tutti gli strumenti per esprimere la propria opposizione. E' vero, di parole ne abbiamo sentite tante, ma le parole non sono atti, e quello che contano sono gli atti. Ciao. Paolo Gini

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    1. Caro signor Gini questo è che segue un atto non parole!

      http://www.okmugello.it/wp-content/uploads/2014/02/lettera_sindaco_2010.pdf

      ed è vergognoso che un'Amministrazione Comunale continui a dire che questa lettera lascia il tempo che trova!

      Non è vero che è una "letterina" che non conta niente, altrimenti potevate evitare di scriverla!

      Non si tratta di un atto dovuto perché viene richiesto esplicitamente "amianto"!

      Il comune di Vaglia non è pieno d'amianto da non sapere dove metterlo e da motivare la proposta proprio di una discarica d'amianto!

      Il fatto che per trasformare la cava di Paterno in discarica d'amianto, come dice lei, "è un processo amministrativo lungo e complesso" non è una buona ragione per scaricare le responsabilità dell'attuale amministrazione!

      L'ATTUALE AMMINISTRAZIONE HA PROPOSTO PATERNO COME DISCARICA PER AMIANTO CON UN ATTO FORMALE! PUNTO E BASTA!

      Ivano

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    2. Un'altra cosa.
      Perché non la smettete di soparare su Leonardo Borchi che ha tirato fuori la questione della discarica d'amianto a Paterno e non incominciate a fare qualche domanda ai membri della giunta comunale che hanno tenuto nascosta la cosa fino a quando Leonardo Borchi l'ha scovata?
      Ivano

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  3. Una lettera, anche del Sindaco, ha il valore di una lettera e non è un atto che ha "sostanza" amministrativa. Tecnicamente è una "osservazione" al Piano Provinciale Rifiuti. Chiunque può presentare osservazioni al Piano Rifiuti, persone singole oppure associazioni o rappresentanti di enti. Una discarica non nasce per una "osservazione", ma bensì per tutta una serie di atti amministrativi che ne verificano la compatibilità ambientale, geologica, idrogeologica ed urbanistica. Siamo d'accordo sul fatto che una "osservazione" non è un atto dovuto ma scelto. Poteva essere scritta in modo diverso, certamente si. Il senso della lettera era quello di far presente alla Provinica la presenza di una cava il cui ritombamento, con il decreto 117, non era più possiile. Conveniamo almeno su un fatto: andrebbe trovata una soluzione per sistemare la cava, perchè lo stato di abbandono si presta a comportamenti poco legittimi come abbiamo verificato in questi giorni. Per fortuna a Vaglia di aminato in giro non ne abbiamo molto e comunque bisogna trovare una soluzione per SEPPELIRE L'AMIANTO PRIMA CHE L'AMIANTO SEPPELLISCA NOI!!! Saluti.

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    1. Non mi convince proprio per niente.
      Dice che la lettera del Sindaco è un atto che non ha sostanza amministrativa. Bene, non sono d'accordo ma comunque è innegabile che la sostanza di quell'atto è stata che la cava Paterno viene prevista come discarica d'amianto nel piano interprovinciale dei rifiuti.
      Lei sta cercando di dire che quella lettera non ha peso nella vicenda e invece si tratta dell'atto che ha dato il via a tutto.
      Se nella lettera non ci fosse stata la parola AMIANTO forse si potrebbe pensare che tutto sia stato fatto nell'interesse dei cittadini, ma così no!
      Anche se penso che tutti, una volta ripulita la zona davanti alla cava da tutti quei rifuiuti pericolosi, preferirebbero una collina "ferita" come l'avete chiamata voi, piuttosto che una collina di rifiuti!
      Visto che tecnicamente la lettera dell'amministrazione comunale è un'osservazione "non dovuta" (come anche lei ha detto) perchè avete scelto proprio l'amianto?
      Tra l'altro come mai cambiate versione via via che i cittadini vengono a conoscenza delle cose: il 7 febbraio 2014 l'amministrazione scrive queste testuali parole "questa Amministrazione segnalò come atto dovuto" alla provincia che a Paterno c'era una cava e che la si voleva trasformare in discarica d'amianto.
      http://www.comune.vaglia.fi.it/opencms/multimedia/documents/1391845088187_doc00939920140207103426.pdf
      Oggi anche lei, che fa parte dell'amministrazione, ci dice che non era un atto dovuto.
      E' stato fatto tutto di nascosto e quando è stato scoperto il fatto si attacca chi lo ha scoperto invece di chiedere chiarimenti ai responsabili!
      Quando mi chiede di convenire sul fatto che "andrebbe trovata una soluzione per sistemare la cava" certo che rispondo di sì e le suggerisco magari di riprendere tutti i soldi della fideiussione che il Comune doveva incassare per il mancato ripristino ambientale che spettava ai proprietari della cava.
      Sono 10 anni che il Comune deve riscuotere questi soldi, cosa aspetta?
      Con quei soldi il Comune poteva intervenire per ripristinare l'ambiente della cava invece di proporla come discarica d'amianto!
      E poi mi viene a dire "seppelliamo l'amianto prima che lui seppellisca noi!". A vaglia non c'è emergenza amianto! Ce nelle zone industriali non a Vaglia! Consulti pure il piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti e vedrebbe che il comune di Vaglia è un'isola felice perchè compare fra le zone meno inquinate. E' per questo che a me non torna che in un comune come questo, dove non ci sono industrie, sia stato scelto proprio una discarica di rifiuti speciali e proprio l'amianto
      Ivano

      Ivano

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  4. Vedo Paolo che continua a sfuggirti il nocciolo del problema. Quello che in più modi e a più voci ti si sta cercando di dire è di non fare di un problema “politico” una questione meramente “tecnica”. Cioè non ti si sta chiedendo quanti atti amministrativi sono necessari prima che sia aperta la discarica a Paterno, ma invece chi e come ha deciso che la ex-cava di Paterno potesse o dovesse diventare una discarica. Il problema è squisitamente politico nella misura in cui quello che qui è in gioco è l'interesse comune, la cosa pubblica: a chi giova la trasformazione della cava in discarica? Quale l'impatto sulla vita dei cittadini? A quale loro bisogno risponde? La politica si occupa dei fini che riguardano la vita di tutti, mentre l'amministrazione ha a che fare con i mezzi per conseguirli. Ma tu vedi bene che è la politica (dei fini) che deve guidare il governo (dei mezzi) e non viceversa. Noi non dobbiamo parlare della cava di Paterno perché qualcuno di noi ha scoperto che è inserita in un piano (approvato) interprovinciale dei rifiuti, né perché su tutta la vicenda interviene la magistratura e la notizia finisce sui giornali.
    Questa è invece la brutta piega che ha preso negli ultimi anni la vita politica italiana: il Parlamento nazionale vota ormai quasi esclusivamente la fiducia a provvedimenti del governo oppure rincorre l'approvazione di decreti ministeriali in scadenza. Allo stesso modo, il consiglio comunale è stato espropriato del suo ruolo e non si discutono più le questioni che riguardano il destino del territorio e degli abitanti che ci vivono. Sono degradate ad “atti amministrativi” e nel consiglio comunale eventualmente compaiono per ottenerne la ratifica. Questo vale per Paterno e per l'Unione dei comuni. E ora infatti mi vengono in mente le tue parole quando mi dicevi che tutto sommato l'Unione dei comuni Fiesole e Vaglia era solo qualcosa di “amministrativo”. No, non è vero, non è così e non deve esserlo. Riportiamo al più presto le due questioni là dove dovevano cominciare, in consiglio comunale e tra la gente.
    Ciao, Giuseppe.

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