tra la gente

tra la gente

martedì 9 settembre 2014

L'Editoriale del Martedì : "Farsi di adrenalina" o raggiungere risultati?


Che cosa compriamo tutti i giorni in edicola, informazione o adrenalina? E un’altra domanda dobbiamo farci più generale, i mass-media che fanno? Ci forniscono una visione ampia e ponderata delle situazioni, o lucrano sulla voglia del cittadino di vedere sviluppi positivi per la cosa pubblica? La risposta è ovvia: negli attuali format dei media prevalgono gli ingredienti adrenalinici rispetto a quelli davvero informativi, per cui si abusa di semplificazioni rozze e lapidarie (“shock”, “blitz”, “caos”, “bazooka” ecc) pur di stimolare ed eccitare continuamente l’attenzione. Ovviamente battibecchi, polemiche e botta-e-risposta possibilmente in 140 caratteri sono strumentali a tutto questo. Dai oggi dai domani, questo non fa bene alla salute: qualunque sportivo sa che l’adrenalina serve nella fase particolare della competizione, ma per avere risultati serve la costanza e la ponderatezza nelle fasi dell’allenamento. Va da sé che continue iniezioni di adrenalina creano dipendenza, impongono dosi crescenti e determinano una situazione di perenne ma inconcludente competizione.
Insomma “farsi di adrenalina” serve a passare il tempo non a raggiungere risultati.

La politica è una vittima illustre di questa sovraeccitazione, o almeno è una malata grave. Secondo Crapis negli ultimi 60 anni “Ha vinto la tivù” (titolo del libro), con l’inutile spettacolarizzazione del dibattito politico e l’enfatizzazione dei personalismi e delle prime donne.
Infatti leadeship e anche cambiamento sono i due tasti adrenalinici a cui tutti siamo sensibili, senza che le leadership passate e presenti abbiano prodotto i cambiamenti promessi. Per questo abolirei la parola cambiamento e parlerei piuttosto di risultati: quelli sì concreti e misurabili. La frase qui in alto a destra nel Blog non mi trova d’accordo, legittima un sacco di tentativi energivori (delle energie altrui: ad esempio 20 anni di berlusconismo) e sembra firmata dal Gattopardo più che da Churchill.

Nel Gruppo di Lavoro “Progetto di Partito” voluto dall’Assemblea Comunale del PD di Vaglia siamo alla decima riunione in circa 3 mesi e stiamo verificando – con fatica e con soddisfazione - che non funzionano le pseudo-soluzioni spot o last minute. Abbiamo scoperto l’acqua calda cioè che abbiamo uno Statuto Regionale, non perfetto, ma che ci dà delle buone idee  su come organizzarci. Ad esempio per rispettare il consenso degli Iscritti, questo deve essere “convogliato” e ripartito in ben 5 Organi Dirigenti: questo crea equilibrio (non è forse la condizione per procedere?) ed evita gli autoritarismi e anche solo l’autoreferenzialità.

Una provocazione finale: se dopo 450 anni anche il Dalai Lama (“Oceano di saggezza”) ritiene superata la sua funzione monocratica, dato che ormai il popolo tibetano anche in esilio ha organizzato una forma allargata di governance, perché in Italia ci intestardiamo a potenziare leadership inconcludenti? Forse sarà l’adrenalina …
 
Lapo Casini

Nessun commento:

Posta un commento