tra la gente

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martedì 8 luglio 2014

L' Editoriale del Martedì : LEADERSHIP FORTE O SOLITARIA?


Prendo spunto per qualche riflessione proprio da questa domanda (retorica?) che ha posto Antonio Floridia durante l'incontro del 20 Giugno scorso a Pratolino.

Se penso alle leadership che si sono succedute nella storia della sinistra italiana mi viene in mente Enrico Berlinguer. Lo ricordo durante il suo ultimo comizio, pochi giorni prima di morire, e penso che non ho mai visto un uomo tanto debole e tanto forte allo stesso tempo. La sua onestà e la sua coerenza erano la sua forza. Ma quelli erano altri tempi, un'altra storia.

Ora il segretario del partito che dovrebbe raccogliere l'eredità della sinistra italiana è un tipo gagliardo (come dice la Biancofiore) che, fra un panino di Eataly e una comparsata ad Amici, tagliuzza camere parlamentari con la stessa spensieratezza di uno che fa decoupage. E se gli vien fuori un pastrocchio guai a chi si permette di farglielo notare perché in questo momento bisogna fare subito qualcosa, non importa come e non importa cosa. Non c'è tempo o spazio per chi la pensa diversamente.

Che tipo di leadership abbiamo di fronte? Forte? Anche troppo in un certo senso.
Solitaria? Probabilmente sì. Ma non che Matteo Renzi soffra di solitudine, non temete. Anzi, il carro del vincitore è talmente affollato che non si sa se reggono le ruote.
Solitario è chi non accetta il confronto.

Ed anche se questo boy-scout di Rignano ci ispira più fiducia di Madre Teresa non dobbiamo cedere all'italica tentazione della delega totale del tipo: "il ragazzo è sveglio, vediamo che fa...". Non c'è riforma che valga la partecipazione democratica.

Ma visto che ormai ai piani alti c'è questa specie di monarchia con annesso dogma dell'infallibilità segretariale pretendiamo almeno un po' di democrazia interna al piano terra (per non dire sottosuolo) dove ci troviamo.
Come ci ha ricordato Antonio Floridia: dobbiamo ripartire dai cittadini, dal contributo che ognuno di noi può dare e mi auguro che il PD di Vaglia diventi un luogo di formazione e sintesi per l'intera comunità.

Al termine dell'incontro a Pratolino ho avuto modo di parlare con Antonio Floridia e di esternargli le mie preoccupazioni sull'esiguità del numero di persone che, all'interno del PD, portano avanti il progetto di "mobilitazione cognitiva" ideato da Fabrizio Barca. Mi era sembrato infatti un progetto bello quanto minoritario (infatti Barca non lo si vede più neanche a Ballarò), ma Floridia si è mostrato ottimista e questo ha dato un po' di ottimismo anche a me.

Dopotutto quando uno ha una buona idea ha il dovere di sperare.

Sara Vannucci

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