tra la gente

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martedì 22 aprile 2014

L'Editoriale del Martedì : non progettazione ma progettualità

Quasi a voler dire che il rinnovamento passa per la giovane età anagrafica, seggo di fronte alla pagina vuota e fredda che solo un computer può garantire, tentando di offrire una delle possibili visioni della gioventù “progressista” del comune di Vaglia.
Sono state spese tante parole in favore del processo di mutamento che è stato coscientemente intrapreso, siamo in molti noi giovani che dal vicolo dell’indifferenza, nel quale ci eravamo reclusi, ci stiamo affacciando alla piazza della cosa pubblica, della quale vogliamo essereprotagonisti, ed esprimere la propria opinione è il messaggio più bello che ci possacontraddistinguere.
Il cambiamento è un ospite importante, e come tutte le personalità, dopo essere stati invitati, si conviene che venga trattato con garbo ed attenzioneI piatti da presentare durante il pasto sono molti e noi del Partito Democratico abbiamo servito solamente la prima portata.
Appurato, quindi, che la voglia, la grinta e il senso di responsabilità siano ampiamente presenti nelle rinvigorite linee della politica vagliese, una nuova fase si apre, quella che richiederà una ancor maggiore cura e perizia: la progettualità.
Non progettazione, ma progettualità.
Progettare come forma mentis. Trasformare il progetto in un mezzo, non leggerlo come punto di arrivo; progettare come esercizio mentale nel quale prendiamo le nostre paure e le nostre debolezze e le  mettiamo al servizio di ciò che potremmo ottenere lavorando insieme, verso una comune idea di ben-essere.
La progettualità ha un solo vincolo: è unidirezionale. Si deve guardare al futuro, nel futuro e non si può tornare indietro, né tantomeno rimanere fermi.
Allora, da dove partire? Credo legittimamente che alla questione si possa rispondere con tante altre domande: come vogliamo che sia il comune di Vaglia fra 15 anni? Che cosa desideriamo per i nostri figli, per i nostri nonni, per i nostri genitori? Quale didattica per i ragazzi e in quali ambienti realizzarla? Quali servizi pubblici? Quale la percentuale di rifiuti differenziati? Cosa realizzare nella ex-cava di Paterno una volta terminata l’orribile contingenza che dobbiamo affrontare? 
Ecco, subito, i tavoli sull’ambiente, sull’urbanistica, sul turismo e sulle sagre di paese (mai importanti come in questo frangente in cui prevale la logica del laissez-faire antropologico)durante i quali il confronto e la parola assumono una dimensione nuova, maggiormente calibrata e affascinante. Tante proposte vengono messe insieme, il cittadino diventa protagonista completo e la progettualità si reifica in una missione viva e concreta. Quindi non può esserci una politica-tecnica, i passaggi operativi del piano di lavoro, senza che a questa si faccia precedere una politica-umana, ciò che ci spinge a desiderare una comunità unita e maggiormente felice.
Ma siamo alle porte di una nuova sfida elettorale e non può mancare un appello alla responsabilità.
Nonostante la mia posizione sia uscita sconfitta dalle primarie, credo sinceramente che il nostrocandidato sindaco incarni questo sentore di sfida nei confronti di ciò che vorremo realizzare e ciò per cui dovremo batterci, che sia pronto ad assumersi grandi oneri e affrontare sfide significative, oltre che significanti.
E propriuna sua citazione vorrei richiamare, un’idea che Leonardo ha lanciato durante l’ultima campagna e che ha rappresentato per me una forte motivazione a proseguire sul sentiero di impegno e di collaborazione:
“Vorrei, durante la mia amministrazione, cercare di tracciare qualche solco e piantare qualche semino, vedendo, possibilmente, nascere qualche germoglio”.
(spero di aver trascritto efficacemente il pensiero).
Ultimamente ho già segnalato questa affermazione, ma vorrei ricalcarla con forza perchérappresenta da un lato il morbo e dall’altro la cura per la mancanza di progettualità nella quale abbiamo navigato nel corso degli anni. Mancanza nella quale siamo sprofondati, ma dalla quale dobbiamo riemergere con saggezza e una buona dose di prudenza.
Proprio mentre scrivevo ho avuto la possibilità di confrontarmi con due dati di fatto: il programmacon il quale il PD si presenterà alle elezioni amministrative e la notizia dell’alleanza che quest’ultimo ha stretto con la lista civica PerunaltraVaglia.
Da questo ho acquistato una certezza: siamo sulla strada giusta, nonostante tanto sia il lavoro che deve essere sviluppato.
Per cercare di presentare al cambiamento una portata ancora più gustosa della precedente.


Jacopo Gheser

1 commento:

  1. Bell'editoriale, Jacopo. Centrato nell'obiettivo. Preciso nel metodo.
    Il futuro si costruisce puntando la mèta sull'orizzontet e contemporaneamente guardando dove si mettono i piedi. Il progetto deve essere ampio e gli obiettivi concreti.
    Ne realizzi uno per passare al successivo.
    Un lungo viaggio comincia dal primo passo(Laotzu)

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